Emme Rossa |
Da Giugno 1945 a tutto il 1946
Episodi salienti
La seconda guerra mondiale è terminata da parecchie settimane su
tutti i fronti, ma in Italia la guerra partigiana non si è ancora esaurita.
E' una guerra non guerreggiata, con gli armati da una sola parte che
continuano a braccare i fascisti o i "presunti tali", facendo di
questi, giustizia sommaria.
Si scoprono in continuazione, nelle campagne, cadaveri che in troppi
casi rimarranno senza nome: sono gli ex appartenenti alle formazioni militari
della Repubblica Sociale Italiana, tra loro vi sono anche molti civili che
impegni politici o militari non avevano mai avuto, ma le loro simpatie per il
fascismo o eventuali condizioni economiche agiate o benestanti, hanno fatto sì
da essere inseriti in quelle liste d’eliminazione che le squadre incaricate
alla bisogna provvedevano con determinazione a rendere operative con estrema
ferocia.
In questo giorno sono scoperti, nelle campagne modenesi alcuni
sconosciuti, che verranno sepolti nel Cimitero di San Cataldo tra quelli
sicuramente appartenenti alla RSI.
A Saliceta San Giuliano è scoperto il cadavere di un:
IGNOTO,(1)
ancora in Via Formigina è recuperato un cadavere in avanzato stato di
decomposizione, sicuramente appartenente a reparti della RSI:
IGNOTO(2);
in stradello Orsi, dove erano già state riesumate altre salme di
fascisti, è trovato il cadavere di un:
IGNOTO(3);
un altro cadavere, che portava pantaloni lunghi a scacchi ed era alto
circa m. 1,70, viene scoperto in Via Iacopo da Porto:
IGNOTO(4).
2 GIUGNO 1945
A Nonantola vengono uccisi due fratelli :
RIZZI
ANTONIO(5),
RIZZI
ETTORE(6).
A Modena veniva ucciso il milite della GNR, originario di Potenza:
DI
LORENZO GERALDO(7).
5 GIUGNO 1945
In seguito a ferite
riportate , perde la vita a Modena, presso l'Ospedale Militare il milite della
GNR:
LOLLI
GIAN BATTISTA(8).
6 GIUGNO 1945
A Iddiano di Pavullo viene prelevata ed uccisa da sconosciuti, che
si presume partigiani, la quarantacinquenne:
ROVANDI
LUCIA.(9)
A Castelfranco Emilia due sconosciuti entrano in un’abitazione privata
per prelevare la moglie dell’agricoltore Carlo Neri. In casa è presente il
figlio che, a tutti i costi, vuole seguire la madre. I prelevatori
acconsentirono a questa richiesta e dei due sventurati non si avrà più
traccia. Si trattava della Signora:
NERI
ROSI ROSA(10),
e del figlio:
NERI
BRUNO.(11)
A Modena rimaneva vittima di rappresaglia il residente a Bondeno:
BORSARI
TULLIO(12):
mentre scompariva letteralmente tale:
FRANCHINI
PIETRO(13).
A San Damaso venivano scoperti altri cadaveri, di militi della GNR o
delle BB.NN.:
DUE
IGNOTI(15).
9 GIUGNO 1945
A Castelnuovo Rangone vengono uccisi:
VANDELLI
VINCENZO(16)
di anni sessantadue ed il trentunenne:
VANDELLI
LUIGI(17).
A Castelvetro viene "eliminato" tale:
BETTELLI
ADALBERTO(18).
10 GIUGNO 1945
A Lama Mocogno viene ucciso l'arciprete :
DON
GIUSEPPE GUICCIARDI(19);
venne giustiziato da un partigiano a scopo di rapina: quest'ultimo
rimase ucciso qualche giorno dopo, in un conflitto con i carabinieri.(20)
A Castelfranco Emilia vengono uccisi: il ventiquattrenne:
ALDOVINI
ALDO,(21)
IERVOLINO
ARCANGELO.(22)
A Medolla i partigiani comunisti uccidono per rappresaglia il partigiano
democristiano, MISSERE
EMILIO, (vedi
fotografia) che
aveva azzardato criticare l'opera di eliminazione dei fascisti, specie dopo la
strage della famiglia Greco.
12 GIUGNO 1945
A Modena resta ucciso il milite di venti anni:
SOMIGLIO
GIUSEPPE.(23)
14 GIUGNO 1945
A Modena i carabinieri rinvengono il cadavere di un:
IGNOTO(24),
indossava giacca grigia e camicia rigata, portava un braccialetto bianco
sul quale erano incise le iniziali, S.O.
Elementi partigiani uccidono a Modena il noto avvocato:
RAMAZZINI
CARLO, (25)
che non aveva avuto rapporti con il fascismo repubblicano, anzi pare fosse schierato con il CLN.
Eccidio
nelle carceri di Carpi
15 GIUGNO 1945
In tutta la storiografia resistenziale è molto difficile trovare
riferimenti a ciò che successe nella nostra Provincia dopo il 25 Aprile, al
limite, con pochi cenni si giustificano episodi di un’atrocità sconcertante
quale l'eccidio delle carceri di Carpi:
"E
il giubilo per la riconquistata libertà si manifestò con imbandieramenti
feste, canti, balli popolari, che durarono per qualche settimana tra la fine
d'aprile e la prima metà di maggio...omissis....Pochi e di lieve entità furono
in generale i casi di violenze da parte di cittadini esasperati nei confronti
dei loro aguzzini del passato, salvo un episodio increscioso, ma anche
spiegabile in quelle circostanze e dopo gli inauditi crimini commessi dai
fascisti, che ora grazie alla protezione alleata, se la sarebbero probabilmente
cavata senza scontare le loro colpe: una dozzina di essi, tra cui il famigerato
capitano Silvestri, furono una notte uccisi nel carcere di Carpi"(26)
E qui risulta ben evidente che, se da un certo momento in poi non
fossero intervenute le forze angloamericane, quelle cioè che erano state le
vere forze vittoriose sul fascismo e sui tedeschi, ben altro sarebbe stato il
numero delle vittime fasciste. In quest’episodio, considerato semplicemente
"increscioso", vennero trucidati i seguenti fascisti:
il Tenente della GR, originario di Perugia:
FATTORINI
GIUSEPPE(27),
il milite della GNR di ventuno anni di Carpi:
DALLARI
SESTO(28),
il ventenne, milite della GNR di Carpi:
GUINICELLI
UMBERTO,(29)
il venticinquenne di Campogalliano:
REGGIANI
ALDO,(30)
il Tenente della GNR, di ventuno anni, di Perugia:
MARTELLI
GUSTAVO(31),
il brigadiere della GNR, di Carpi:
VAILATI
GIANCARLO(32),
la Guardia di P.S. di trentadue anni, di Ferrara:
ZANELLA
MASSIMILIANO(33);
il milite della GNR di trenta anni di Modena:
FONTANESI
ALFONSO(34),
il milite di quarantasei anni di Minerbio:
NERI
LUIGI(35),
il vice-federale di Bologna di quarantuno anni:
PINCELLA
WALTER(36),
il milite della Brigata Nera di Carpi, di cinquantacinque anni:
PIRONDI
ARMANDO(37),
il Capitano della GNR, di anni trentadue di Carpi:
SILVESTRI
GIULIO(38),
il milite della GNR, di trentadue anni di Carpi:
PANTALEONI
DANTE(39);
il milite della GNR, di Bologna di trentasette anni:
BERGONZINI
ARDUINO(40).
Meglio di tante testimonianze, per la descrizione di
quest’atroce rappresaglia, avvenuta a guerra conclusa, riportiamo un articolo,
pubblicato nei giornali dell'epoca in occasione del processo contro gli
esecutori dell'eccidio.
"E'
stata fatta in questi giorni, completa luce sull'eccidio compiuto nella notte
del 15 Giugno nelle carceri mandamentali di Carpi. Quindici persone, già
militanti nelle formazioni fasciste e fatte regolarmente prigioniere da reparti
partigiani, furono in quella notte adunate in una unica stanza al primo piano
delle carceri e trucidate a raffiche di fucile mitragliatore, che era piazzato
all'ingresso della angusta cella. I colpevoli, compiuta la strage, scaricarono
ancora colpi di pistola sui prigionieri che ancor vivi, pur gravemente feriti
annaspavano nel lago di sangue che si era formato, pur di tentare di sfuggire al
massacro. Gli esecutori dell'eccidio, cioè gli stessi elementi della polizia
partigiana di Carpi che avevano in custodia i prigionieri, tornarono nuovamente
qualche minuto dopo sul luogo dell'eccidio per rendersi conto della impresa
compiuta. Nell'angusta cella nel frattempo si era sviluppato un incendio
provocato dall'accensione di una piccola valigia contenente fiammiferi ed
originato dallo sventagliamento della mitragliatrice; il fuoco aveva già
intaccato gli indumenti dei morti ammontichiati l'uno sull'altro e si rese
necessario per spegnere le fiamme il getto di numerosi secchi d'acqua. Furono
rimossi allora per constatare se tutti fossero morti: tre dei prigionieri erano
ancora vivi e vi fu chi dispose per il loro trasporto all'Ospedale di Carpi. Nel
frattempo, richiamati dalle notturne raffiche di mitraglia erano accorsi altri
elementi della polizia partigiana e militari alleati. Il Bergonzini Arduino che
era sopravvissuto alla strage, decedeva il giorno dopo. Gli altri sopravvissuti
furono: Gerardo Vinzani di Ippolito di anni 18 da Milano ed Enzo Cavazza di
Renato da Carpi. Secondo l'Agenzia Ansa, in seguito il Cavazza ed il Vinzani
sarebbero stati ripetutamente oggetto di tentativi di prelievo da parte degli
esecutori dell'eccidio".(41)
Di tutti questi fascisti massacrati, ne vorremmo ricordare uno per
tutti, anche perché vi fu un episodio particolarmente penoso e commovente dopo
la sua morte.
Walter Pincella, un fascista pieno di fede e di ideali, era impiegato
negli uffici della Previdenza Sociale. Alla costituzione della Repubblica
Sociale Italiana, viene nominato commissario prefettizio di Crevalcore, dove la
sua posizione intransigente contro i trafficanti del mercato nero, gli crea non
poche difficoltà. Dopo l'uccisione del Federale di Bologna, Eugenio Facchini,
Pincella viene nominato vice-federale e comandante di un distaccamento della
B.N. che viene intitolato al caduto.
E' sposato ed ha un figlioletto di cinque anni al quale è
particolarmente affezionato. Ma gli attentati partigiani vengono diretti anche
contro i suoi familiari, sicché li fa trasferire al Nord, a Mozzecane in
Provincia di Vicenza. Al termine della guerra, dopo che era riuscito a superare
non poche difficoltà, non resiste al desiderio di andare a trovare la sua
famiglia; ma in quella località viene riconosciuto ed arrestato. Viene poi
trasferito alle carceri di Carpi e qui gli aspetta la tragica fine che abbiamo
visto.
Ma nella sua casa il figlioletto si rende conto che il suo papà non
tornerà più. Il bambino si mette a letto con la febbre invocando sempre il
padre: piange, "ho voglia di vedere il papà" dirà in continuazione
alla mamma. Ma scoppia la meningite e in breve tempo le sue forze lo abbandonano
completamente. Muore tra le braccia della madre il 17 Luglio.
La lettera che segue venne scritta dal Pincella, alla famiglia, quando
fu costretto a separarsi da loro:
"Mia
adorata Laura, quando aprirai questo pacchetto purtroppo vuol dire che un
destino crudele ha stroncato la mia vita ardente di fede, di passione di amore.
Lontano da tè e dal mio Cici, unici tesori della mia vita, io avrò chiuso gli
occhi con la visione vostra e lo strazio atroce della mia povera Patria non
ancora risorta. Ciò che troverai nel pacchetto rappresenta l'economia da me
fatta, pazientemente, centesimo per centesimo, nella dolorosa previsione di
dovervi un giorno lasciare senza appoggio. Non sono molti, ma ti aiuteranno a
sostenere meno duramente il peso della vita. Sii parsimoniosa come io sono stato
"tirchio" pensando al nostro avvenire. Ti ho amato tanto, mia Bibi,
con tutta quella passione che tu mi conosci, sempre come nei primi tempi.
Insegna al mio Cici ad amare questa nostra Italia, ad essere sempre onesto,
attivo, come suo padre. Digli come l'ho adorato e come desideravo fare di lui un
vero uomo, utile un giorno alla Patria. Addio amore. Sia sempre vivo in tè il
mio ricordo. Ti bacio forte forte. Tuo Walter.(42)
18 GIUGNO 1945
A Nonantola, ove era nato, viene ucciso il milite della GNR, di
anni trentanove:
PICCININI
MARCELLO.(43)
20 GIUGNO 1945
Nella zona di Mirandola viene ucciso tale:
ANGELI
RINALDO.(44)
21 GIUGNO 1945
A Concordia vengono uccisi, per rappresaglia, i fratelli:
GOZZI
CARLO,(45)
GOZZI
MARIO.(46)
A Modena, in località Sant'Anna, nel podere del colono Borsari, viene
scoperto dai carabinieri, il cadavere di un:
IGNOTO(47),
dell'età apparente di trentacinque anni. A Carpi viene ucciso tale:
IORI
GIOVANNI.(48)
26 GIUGNO 1945
A Modena, nel campo di concentramento di "Villa Rainusso" dove
sono tenuti imprigionati centinaia di fascisti della RSI, in seguito a ferite da
arma da taglio riportate all'addome muore il Tenente della Legione "M"
Tagliamento, di venti anni:
PREZIOSO
PIETRO.(49)
30 GIUGNO 1945
A Spilamberto, per rappresaglia, vengono uccise le seguenti
persone:
GRAZIA
LUIGI(49BIS);
al quale furono rubati anche gli oggetti personali;
FERRARI
ROBERTO(50),
di quarantasei anni, e il dentista:
MALATRASI
MARIO.(51)
6 LUGLIO 1945
A Castelvetro viene ucciso tale:
CAVEDONI
BRUNO.(52)
9 LUGLIO 1945
A Crocette di Pavullo viene "eliminato" in una rappresaglia
partigiana un altro sacerdote: si trattava del Parroco di quella frazione:
DON
LUIGI LENZINI.(53)
Il delitto venne commesso, per odio di parte, da cinque partigiani
comunisti della zona i quali, arrestati e poi processati vennero poi tutti
assolti per insufficienza di prove.(54)
A Castelfranco Emilia, ennesima vittima dell'odio comunista; viene
soppresso il trentaduenne:
BARBIERI
RENZO.(55)
Mentre a Villa Freto di Modena viene scoperto un altro cadavere:
IGNOTO(56),
che verrà sepolto nel cimitero di San Cataldo tra quelli sicuramente
appartenenti alla RSI.
17 LUGLIO 1945
A Campogalliano viene uccisa tale:
RONZONI
EMILIA.(57)
A Modena viene ucciso il giovane bazzanese, di diciannove anni:
TORRE
ERNESTO.(58)
24 LUGLIO 1945
A Modena, a seguito delle sevizie ricevute, muore il civile di
cinquanta anni:
DIENA
MARIO.(59)
27 LUGLIO 1945
Nella zona di Nonantola, a Sant'Agata bolognese, vengono uccisi il
milite della GNR di trentatré anni:
LAZZARI
BRUNO,(60)
ed il sottufficiale della Marina repubblicana di trentasette anni:
ZOBOLI
GIOVANNI.(61)
31 LUGLIO 1945
A Novi di Modena viene arrestato e torturato dai partigiani tale:
GALLIERA
LUIGI,(61BIS)
che, in seguito al trattamento subito, si gettò dalla finestra della
prigione.
7 AGOSTO 1945
A Novi di Modena resta ucciso tale:
LOI
ENFRODISIO.(62)
22 AGOSTO 1945
A Carpi viene ucciso tale:
GUERRA
ORLANDO.(63)
24 AGOSTO 1945
Il triangolo della morte continua a mietere le sue vittime: a
Castelfranco Emilia vengono uccisi due fratelli:
BAIETTI
GIULIO,(64)
BAIETTI
DOMENICO.(65)
30 AGOSTO 1945
Nella zona di Carpi viene ucciso il civile:
PELLONI
GIOVANNI.(66)
A Villa Freto, in data non certa, ma sicuramente nel mese di Agosto
vengono uccisi: il mutilato di guerra e Sergente Maggiore della GNR:
FERRARI
WALTER,(67)
aveva ventinove anni; e il Sergente della GNR :
LORENZI
ROBERTO.(68)
31 AGOSTO 1945
A Novi di Modena viene ucciso il carabiniere:
SGABRIK
ANTONIO,(69)
era reduce dal campo di concentramento.
1 SETTEMBRE 1945
A Vignola viene prelevato, e la sua salma non è più stata
ritrovata il giovane mutilato del lavoro:
LEVANTI
GIOVANNI.(70)
3 SETTEMBRE 1945
A Carpi viene ucciso il Sergente dei bersaglieri:
SALTINI
ENORE.(71)
23 SETTEMBRE 1945
A Novara dopo un processo, condotto dall'allora giovane magistrato
Oscar Luigi Scalfaro, attuale Presidente della Repubblica, viene condannato a
morte l'avvocato modenese di quarantuno anni:
VEZZALINI
ENRICO.(72)
Fu uno degli esponenti più noti del Fascismo Repubblicano. Prese parte
al Processo di Verona tra i giurati che condannarono, nel Gennaio 1944, Ciano e
gli altri componenti del Gran Consiglio che il 25 Luglio aveva destituito Benito
Mussolini. Fu inoltre Ufficiale Comandante di formazioni di BB.NN.; Ispettore
generale presso il Ministero degli Interni, Capo della Provincia di Ferrara dopo
l'episodio Ghisellini e della irrazionale rappresaglia che avvenne in quella
città e della quale anche il Vezzalini venne accusato. Si è poi potuto
chiaramente appurare che non ne fu assolutamente responsabile. Venne poi inviato
negli ultimi mesi del 1944 a reggere la Provincia di Novara, zona
particolarmente difficile, dato che vi operavano parecchie formazioni
partigiane. Fu anche combattente della guerra di Spagna, ove si meritò tre
medaglie d'argento.
Al momento del crollo, con i suoi reparti cercò di arrivare nel
progettato ridotto della Valtellina e fu, il suo, uno dei pochi reparti che
arrivò sino a Menaggio (Como). Venne arrestato il 28 Aprile e processato a
Novara il 14-15 Giugno, senza aver avuto la possibilità di una difesa regolare.(73)
Si ricorda anche un particolare che avvicina il Vezzalini ai grandi
condannati politici di ogni tempo.
"Durante
il lungo periodo intercorso fra condanna ed esecuzione gli è stata offerta la
fuga dal carcere: poiché tale offerta non poteva essere estesa agli altri sei
condannati con lui, la respinse con le parole: 'o tutti o nessuno".(73bis)
Nel modenese, nella zona di Mirandola durante il mese di
Settembre, ma in data che non è stato possibile accertare con precisione, sono
state uccise le seguenti persone:
BURZACCHINI
LELIO,(74)
CANOCA
DELFO,(75)
VACCARI
BARTOLO.(76)
6 OTTOBRE 1945
A Villa Freto di Modena, in aperta campagna e in una buca profonda
60 cm. viene scoperto il cadavere del Capitano della GNR, di trentuno anni:
GRECO
GINO.(77)
Venne prelevato dalla casa di un contadino nel mese di Maggio, condotto
nel vicino campo e qui depredato ed ucciso. I cinque individui che avevano
compiuto il delitto vennero arrestati; erano tutti partigiani ed uno di questi
si vantava di aver ucciso 120 persone.
A Modena, dopo un processo che sollevò parecchi clamori, venne
condannato a morte il Colonnello della GNR:
PETTI
ANTONIO.(78)
La sua fucilazione, avvenuta al poligono di tiro della Sacca, venne
accelerata onde non potesse cadere, la sentenza, sotto il procedimento di
amnistia che di lì a poche ore sarebbe stato emanato.
17 OTTOBRE 1945
A Carpi viene prelevato, per essere poi ucciso tale:
IOTTI
ATHOS.(79)
18 OTTOBRE 1945
A Cognento, in aperta campagna, nel fondo "Ferrara" di
proprietà di Guido Corni, viene scoperto il cadavere del residente a Modena, di
quarantuno anni:
POGGIOLI
GIOVANNI.(80)
Venne inoltre trovato in quella zona, il cadavere di un:
IGNOTO,(81)
dell'apparente età di venticinque anni, vestito con la divisa delle
BB.NN. Il cadavere presentava due fori alla nuca ed uno alla fronte provocati da
colpi di arma da fuoco.
25 OTTOBRE 1945
A Modena viene ucciso il giovane milite di ventuno anni:
REBECCHI
EMILIO;(82)
Questo giovane era ritornato da appena tre giorni, dal campo di
concentramento di Coltano, alla sua famiglia. Abitava in Via Cialdini ed era
stato richiamato alle armi nei corpi della RSI nel Dicembre 1943 e assegnato al
42° deposito misto provinciale di Modena. Nell'Aprile venne catturato e
rinchiuso nel campo di concentramento. Secondo le informazioni che vennero
raccolte dall'arma dei carabinieri nel Luglio 1948, il Rebecchi sarebbe stato
prelevato dalla propria abitazione da tre individui mascherati, in questa data.
Il 12 Novembre i Carabinieri di Villa Freto, nel corso di una indagine sullo
scoprimento di fosse comuni, in località Vigarani e Caletti, rinvennero quattro
salme. tre delle quali apparivano sotterrate sin dall'Aprile, mentre la quarta
venne riconosciuta per quella del Rebecchi.
Il procedimento penale contro ignoti si concluse, con un nulla di fatto
il 29 Dicembre 1948, con sentenza della Sezione Istruttoria della Corte
d'appello di Bologna.
La madre, che viveva in condizioni indigenti, anche per la morte del
marito avvenuta nel 1954, e che aveva presentato domanda di pensione, si vedeva
respingere la richiesta con sentenza della Corte dei Conti, in data 27 Febbraio
1959, con la seguente motivazione:
"Alla
data della morte del Rebecchi le operazioni belliche erano cessate e le
formazioni partigiane erano state sciolte e quindi anche nell'ipotesi che il
delitto sia avvenuto ad opera di ex partigiani, non potrebbe rapportarsi a fatto
di guerra in quanto non occasionato dalle necessità della lotta partigiana. Che
ad ogni modo la mancata identificazione degli autori del delitto non consente di
poter validamente sostenere le suddette o una qualsiasi altra ipotesi; che
pertanto la morte del Rebecchi non può non ritenersi dipendente dal fatto di
guerra; che di conseguenza non poteva spettare la pensione di guerra al padre
del Rebecchi, così come per lo stesso motivo ed a prescindere dall'esame delle
sue condizioni economiche, non spetta alla madre: che i ricorsi vanno perciò
entrambi respinti."(83)
Con sentenze simili a questa, migliaia di famiglie italiane che
hanno avuto i loro cari trucidati nel periodo della RSI e nel post liberazione,
non hanno potuto usufruire di quelle minime pensioni di guerra che venivano
rilasciate a chi, invece, dichiarava di aver partecipato alla lotta partigiana.
Oltre alla tragedia di aver perso un figlio o un familiare, come nel caso della
madre del Rebecchi, in difficili situazioni economiche, i parenti dei
combattenti della RSI subivano anche l'ingiustizia di quel mancato
riconoscimento economico attraverso motivazioni chiaramente discriminatorie.
30 OTTOBRE 1945
A Modena viene fucilato il Brigadiere della GNR, caposquadra
presso l'Accademia Militare, di quaranta anni:
SOLITO
GIOACCHINO.(84)
A fine Ottobre viene ucciso a Novi (Rovereto) il fattore :
SEMEGHINI
EVERARDO.(84BIS)
5 NOVEMBRE 1945
Nemmeno ai reduci dai campi di concentramento, dove tanti militari
fascisti scontarono mesi e mesi di prigionia, per la semplice ragione di essere
stati sconfitti, ed a guerra ultimata, i partigiani non perdonano quella
militanza politica che già tante conseguenze aveva loro portato.
A Bastiglia viene assassinato, reduce dal campo di concentramento di
Coltano dove aveva scontato oltre sei mesi di carcere, il milite della GNR, di
ventiquattro anni:
A Magreta elementi partigiani uccidono l'autista della Questura di
Modena, di anni trentatré:
BULGARELLI
ADAMO.(86)
A Modena viene prelevato, e poi soppresso tale:
ARLETTI
UMBERTO.(87)
10 NOVEMBRE 1945
All'Ospedale Militare di Modena muore il giovane militare di
Siracusa, di anni ventidue:
QUARTARANI
VINCENZO.(88)
12 NOVEMBRE 1945
Nelle campagne di Freto, come abbiamo visto il 25 Ottobre, assieme
al Rebecchi vengono scoperti altri:
TRE
IGNOTI.(89)
Sicuramente appartenenti a reparti della RSI.
14 NOVEMBRE 1945
A San Felice viene ucciso. per rappresaglia, il civile:
BRAIDA
GIOVANNI.(90)
15 NOVEMBRE 1945
A Castelfranco Emilia, dove sono stati sbrigativamente sepolti
decine e decine di fascisti o presunti tali, e dove tutti i delitti commessi
dalle bande partigiane comuniste che ancora non avevano smobilitato e
perseguivano ancora il concetto della guerra civile, viene assassinato il
macellaio:
TRENTI
ARGO,(91)
durante l'aggressione di questo infelice, uno degli assalitori rimase
ferito e non potendo essere trasportato dai compagni, dagli stessi venne finito
a raffiche di mitra.(92)
18 NOVEMBRE 1945
Nella zona di Carpi viene soppresso l'agente di PS.:
MARCHI
BRUNO.(93)
20 NOVEMBRE 1945
Davanti al Municipio di Carpi viene ucciso, da due sicari, il
partigiano anarchico, anticomunista, Comunardo Baraldi.(94)
3 DICEMBRE 1945
In tutto il modenese, malgrado siano passati più di nove mesi dal
termine del conflitto, le bande partigiane comuniste, continuano la loro opera
di persecuzione contro coloro che avevano dato la loro adesione alla Repubblica
Sociale; in questo giorno viene ucciso a Castelnuovo Rangone:
CAVALIERI
FRANCESCO.(95)
4 DICEMBRE 1945
A Modena viene prelevato dalla sua abitazione e poi barbaramente
trucidato il milite della Brigata Nera:
RAFFANELLI
GINO.(96)
5 DICEMBRE 1945
A Monte Tortore di Zocca, viene rinvenuto in un fosso il giovane
di 16 anni:
DEGLI
ESPOSTI FRANCESCO.(96BIS)
7 DICEMBRE 1945
Nella zona di Carpi dove sono state commesse innumerevoli atrocità,
viene ucciso:
CARRA’
GUERINO.(97)
9 DICEMBRE 1945
Nella zona di Mirandola viene "eliminato":
FABBRI
LINO.(98)
20 DICEMBRE 1945
A Modena, sulla Via Giardini, viene ucciso da elementi partigiani,
il quarantenne:
BONFRESCHI
UGO.(99)
I fascisti o presunti tali, uccisi nel modenese, dei quali non si
conosce con esattezza la data della loro "eliminazione", sono
moltissimi. Di molti di loro sono stati ritrovati i resti ma della maggioranza
nulla è stato ritrovato.
In questi quasi cinquanta anni che sono trascorsi, di tanto in tanto, la
stampa riportava notizie di ritrovamenti di ossa di sconosciuti nelle campagne
modenesi. Forse erano di tedeschi o di fascisti, scomparsi in quel tragico
periodo. Molte bocche sono sempre rimaste chiuse, e di tante persone scomparse
non vi sarà mai più la possibilità di rintracciare la purché minima traccia.
L'elenco delle
persone che qui proponiamo, rappresenta una sintesi di come si sia,
pervicacemente voluto, quel massacro indiscriminato; sono tutti ex fascisti o
"presunti tali", scomparsi nelle drammatiche giornate che hanno
seguito il 25 Aprile 1945. Non essendo stata appurata la data del decesso,
nell'elenco dei caduti, vengono elencati tutti, per comodità di ricerca alla
data del 31 Maggio 1945 e segnati con asterisco.
Nella zona di Modena si ha per certa l'uccisione delle seguenti persone:
ausiliaria:
BONINI
BIANCA,(100)
Tenente di artiglieria:
MAESTRI
ORESTE,(101)
venne ferito in una imboscata lungo la Via Emilia; il suo decesso
avvenne all'Ospedale Militare;
dei militi, di varie formazioni dell'esercito repubblicano:
GUERRIERO
PROSPERO,(102)
MALAGOLI
NELLO,(103)
MONICA
GIUSEPPE,(104)
NICCOLI
PIETRO, (105)
PERINI
ANDREA,(106)
ROTELLI
GIOVANNI,(107)
RUGGI
GIULIO,(108)
SANNITO
SALVATORE,(109)
TRAVAGLINI
NICOLA,(110)
ZAPPI
SILVANO,(111)
ZEBBELIN
MARCELLO.(112)
Nella zona di Finale Emilia per i civili:
AGNIARI
ALFREDO,(113)
AGNIARI
SALINGUERRA.(114)
nella zona di Fanano il milite della Divisione San Marco:
ALBERINI
ALBERTO.(115)
A Modena:
ASCHIERI
FRANCO,(116)
a Carpi:
BELTRAMI
MARINO,(117)
A Villa Freto, il milite della Divisione San Marco del quale non si
conosce il nome:
CICUTIN(118)
In Yugoslavia, la camicia nera, modenese:
BERTOLANI
ANACLETO;(119)
a Spilamberto tale:
FERRARI
CORNELIO;(120)
a Sassuolo:
FONTANAZZI
GAETANO,(121)
a Montefiorino:
GAZZA
DAMIANO;(122)
a Carpi:
IANNOTTI
MARCO,(123)
a Sassuolo,
LANZOTTI
MARIO:(124)
a Modena:
LEONARDI
DANTE:(125)
a Pieve di Trebbio:
MAGRELLI
GEMINIANO(126)
a Frassinoro:
MARZOCCHINI
AMBROGIO,(127)
a Serramazzoni:
ROSI
CORNELIO:(128)
nella bassa modenese: a Bastiglia:
MUZZIOLI
GIUSEPPE,(129)
a Bomporto:
NERI
ALFREDO,(130)
PREVIDI
ALFONSO.(131)
A San Cesario:
SILINGARDI
EDOARDO,(132)
a Maranello:
ROSETTI
WESTER,(133)
a Carpi:
MACCAFERRI
ARMANDO,(134)
nella zona di Modena i seguenti militi della GNR:
MORSELLI
LINO(135)
NAPOLITANO
GIOVANNI,(136)
ORTONI
GIOVANNI,(137)
PIACENTINI
ERNESTO,(138)
PINCA
EDMONDO,(139)
PINCA
GINO,(140)
RAIMONDI
NINO,(141)
RICCARDI
LUIGI,(142)
A Concordia i militi della B.N.:
TIRONI
GIORDANO,(143)
a Medolla.
AGAZZANI
PIETRO,(144)
BARBIERI
CARLO,(145)
a Modena:
BONETTI
ADRIANO,(146)
FEDERZONI
FERDINANDO,(147)
a Lama Mocogno:
ORSINI
SECONDO.(148)
In Yugoslavia, il bersagliere:
TAGLIAZUCCHI
RENZO,(149)
a Medolla:
BERTACCHINI
ROSALIA.(150)
Nella zona di Mirandola, i militi della B.N.:
TASSINARI
GIUSEPPE,(151)
BILIA
GIUSEPPE,(152)
DOTTI
EUSTACHIO,(153)
LUPPI
EMILIO,(154)
CONSOLI
TONINO,(155)
NICOLAI
ESTER,(156)
BOLI
LINO,(157)
a Sassuolo:
ANNOVI
LUCIANO,(158)
VACONDIO
RENZO,(159)
A Modena:
BERTANI
GIOVANNI,(160)
GASIA
FRANCESCO,(161)
BOARETTO
GINO.(162)
Ancora nella zona di Modena:
RICCHETTI
ORESTE,(163)
SELMI
MARIO,(164)
ZECCHINI
VINCENZO,(165)
GANDOLFI
VENANZIO(165bis)
Nella zona di Spilamberto:
BELLI
PIETRO,(166)
COSTANZINI
ADRIANO,(167)
SAPORITA
GIOVANNI.(168)
Nella zona di Pavullo:
MONTALDI
NICOLA.(169)
A San Possidonio,
MARI
ELIGIO,(170)
a Sassuolo:
PRATI
ETTORE,(171)
PRATI
ILDO.(172)
Nel cimitero di San Cataldo sono stati inumati, tra i caduti della RSI:
TREDICI
IGNOTI,(173)
tutti appartenenti alla B. N. "Pappalardo".
A Carpi sono stati sepolti tra i caduti della RSI:
SEI
IGNOTI,(174)
anche a Serramazzoni risulta essere stato sepolto un caduto:
IGNOTO.(175)
A Carpi, il cap. magg. della Divisione Littorio:
CASARI
GIORGIO,(175BIS)
scompare nel modenese, l'allievo della scuola della GNR, nativo di
Montevideo:
TORTI
ALBERTO.(175TER)
A Novi di Modena, resta ucciso tale:
PAVESI
ANTONIO:(175QUATER)
La falcidia dei fascisti modenesi continua anche nei mesi
successivi, con minore intensità, ma pur sempre con
inaudita ferocia: per quasi tutto il 1946, nonostante la legalità
cominciasse ad avere il sopravvento, molti delitti vennero compiuti dalle
"bande partigiane" che non demordevano ed ormai queste azioni si
andavano ad intrecciare con i fatti di delinquenza comune.
I carabinieri avevano un gran da fare per cercare di colpire i
responsabili di tanti omicidi; a Modena si ricorda l'opera solerte e costante
del Capitano della Compagnia dei Carabinieri, Pasquale Vesce e del Maresciallo
Silvestro Cau, che scoprirono decine e decine di partigiani colpevoli di
efferati delitti.
1 GENNAIO 1946
A Montecreto viene assassinato il maresciallo della Decima
Flottiglia Mas, capo meccanico di 3° classe dei sommergibilisti:
QUARRI
ENDI.(176)
Dal processo verbale dell'epoca è risultato un "delitto
politico".(177)
9 GENNAIO 1946
Ancora esecuzioni sommarie nel famigerato "triangolo della
morte"; a Castelfranco Emilia viene ucciso a raffiche di mitra, lo studente
di venti anni:
BONFIGLIOLI
DIMER.(178)
E i due fratelli di trentatré e quarantadue anni:
ZANNI
GIUSEPPE,(179)
ZANNI
MARIA.(180)
10 GENNAIO 1946
A Sassuolo viene prelevato ed ucciso, l'agricoltore di cinquantuno
anni:
GIULIANI
LUIGI.(181)
6 GENNAIO 1946
A Fossoli di Carpi viene tesa una trappola al Parroco di quel
centro:
DON
FRANCESCO VENTURELLI;(182)
con la scusa che avrebbe dovuto recarsi presso un moribondo, alcuni
sconosciuti lo prelevano dalla sua abitazione per sopprimerlo poi, in modo
barbaro.
Questa esecuzione viene incidentalmente ricordata dalla storiografia
partigiana che ben pochi ricordi ha dedicato a quella parte del clero che non è
stata uccisa dai nazifascisti, con queste poche righe viene ricordato il
sacerdote:
"...Perciò
un dopoguerra assillato da pesanti difficoltà....I giorni della nostra infanzia
civile non furono facili, né potevano esserlo.
Nuove
violenze travolsero anche dei Sacerdoti, perchè (come nel caso del carpigiano
Don Francesco Venturelli ) gli uccisori non capirono che soltanto la carità
cristiana spingeva il clero a soccorrere i nemici di ieri che chiedevano aiuto."(183)
24 GENNAIO 1946
A Roncoscaglia di Sestola, viene uccisa la settantenne
italo-americana:
ZACCARINI
MARIA.(184)
29 GENNAIO 1946
Nella zona di Carpi viene ucciso tale:
ZANOLI
ELVINO.(185)
A Castelfranco Emilia ancora "esecuzioni" partigiane: vengono
uccisi i giovani:
VERONESI
GIORGIO,(186)
SCHIAVONI
DANTE.(187)
Sul cadavere di quest'ultimo, operaio, gli assassini lasciarono un
biglietto con soprascritta: "Eroicamente mi sono ucciso perché spia".
7 FEBBRAIO 1946
Viene ucciso a Modena il Dott. Rag.:
MUZZIOLI
ARRIGO,(187BIS)
si era laureato con il massimo dei voti, aveva trovato lavoro al termine
del conflitto, presso una ditta di produzione e lavorazione della frutta in Via
Canaletto. Così ne viene tracciata la sua figura:
"Il
Dott. Arrigo era la rettitudine e l'onestà personificata, non si era mai
prestato a trucchi a menzogne per coprire chi non faceva il proprio dovere come
lavoratore. L'odio contro i "servi dei padroni" del quale era
impregnata l'aria di quel tempo, troncò la sua vita a 26 anni sulla porta di
casa in Via Moreali. Un colpo di arma da fuoco lo raggiunse la sera del 7
Febbraio 1946, non si era mai interessato di politica."(187bis)
13 MARZO 1946
Il partigiano Sghedoni Renato, che a Castelfranco Emilia, si era
azzardato dire, dopo la serie incredibile di esecuzioni sommarie, che l'ondata
di criminalità scatenatasi in Emilia, era una pagina disgustosa della storia
italiana, viene brutalmente "giustiziato".(118)
12 APRILE 1946
A Cognento in Via Borelle, nel fondo "La piccola" delle
sorelle Lugli, i carabinieri scoprono il cadavere di un:
IGNOTO.(189)
A circa 50 cm. di distanza era sepolto un altro fascista, riconosciuto
poi nel milite Cicutin, del quale non si conosce il nome, e collocato tra gli
scomparsi dell'anno 1945.(vedi)
16 APRILE 1946
A Castelfranco Emilia viene ucciso il maresciallo d'artiglieria:
VANNELLI
ATTILIO.(189BIS)
1 MAGGIO 1946
Sempre a Castelfranco Emilia viene ucciso il trentottenne:
SAVOIA
VITO.(190)
6 MAGGIO 1946
Ancora a Castelfranco, viene ucciso tale:
GALEOTTI
GIOCONDO.(191)
A Nonantola viene barbaramente trucidato il reduce dal campo di
concentramento di Coltano, di ventisei anni:
MALAGUTI
LUCIANO.(192)
11
MAGGIO 1946
lo squadrista mirandolese:
BERTONI
UMBERTO(193)
Fu Oreste residente a Mirandola viene ucciso in questa data.
18 MAGGIO 1946
A Nonantola viene ucciso il Brigadiere della GNR:
ANTOLINI
MARIO.(193a)
Nella zona di Mirandola resta ucciso:
VECCHI
NICOLA LUIGI.(194)
21 MAGGIO 1946
Sulla riva del torrente Tiepido, in Comune di Modena, viene
scoperta la salma di:
SIMONI
ALDO,(195)
era stato prelevato dalla sua abitazione il 26 Maggio 1945: assieme al
Simoni furono trovate altre salme di :
DUE
IGNOTI.
Sempre nella stessa zona, a Collegara veniva scoperta la salma di un
altro:
IGNOTO.(197)
A Castelfranco Emilia viene soppresso il Dott.:
MONTANARI
UMBERTO.(198)
11 GIUGNO 1946
A San Prospero viene ucciso:
VECCHI
ATTILIO.(199)
18 GIUGNO 1946
A San Damaso, in Comune di Modena, nel podere Battilani, in
stradello Nizzola, i carabinieri scoprono il cadavere di un:
IGNOTO;(200)
aveva la nuca frantumata e portava una giacca, dove in una etichetta di
stoffa era stata decifrata la sola parola: "Bologna".
28 GIUGNO 1946
A Staggia viene ucciso il brigadiere:
FILIPPELLI
EGIDIO,(201)
aveva venticinque anni: a Modena all'Ospedale Militare, dove era
ricoverato, muore il marò della X° Mas:
CINCARINI
ANTONIO,(202)
a Concordia viene ucciso il milite della Brigata Nera di quarantasei
anni:
GUANDALINI
GIUSEPPE.(203)
12 AGOSTO 1946
Nella zona di Mirandola viene ucciso:
BERTONI
UMBERTO.(204)
18 AGOSTO 1946
A Modena, all'Ospedale, in seguito a ferite riportate, muore lo
studente:
NERI
DANIELE.(205)
24 AGOSTO 1946
A San Michele dei Mucchietti nel Sassolese viene ucciso:
FERIOLI
FERDINANDO.(206)
7 MARZO 1947
A Portile, nel fondo di Zanasi Celestino, viene rinvenuto il
cadavere di un:
IGNOTO,(207)
era in avanzato stato di decomposizione; verrà tumulato al cimitero di
San Cataldo tra quelli sicuramente appartenenti a reparti della RSI.
13 GENNAIO 1948
Muore in sanatorio, per malattia contratta nel campo di
concentramento di Coltano, il milite della Brigata Nera di Camposanto:
CARBONARDI
EMILIO.(208)
Anche il padre , milite della GNR, era stato ucciso in una imboscata
partigiana.
17 NOVEMBRE 1948
A Faeto di Serramazzoni vengono uccisi: il Parroco di quel centro:
DON
SIGHINOLFI TIMOTEO,(209)
CASOLARI
ANGELO.(210)
14 FEBBRAIO 1949
Muore in sanatorio in seguito a TBC contratta nei campi di
concentramento di Terni e di Riccione, dove rimase per ben 18 mesi, la
studentessa, ausiliaria della RSI:
Dei seguenti fascisti , o presunti tali, non si conosce nè la
data del decesso, né la località dove sono stati uccisi. I loro corpi furono
tumulati tra i caduti della RSI al cimitero di San Cataldo di Modena:
DI
LORENZO GERALDO,(212)
GOSIA
FRANCESCO.(213)
NOTE
1 cfr. elenco sconosciuti sepolti nel cimitero di
San Cataldo e sicuramente appartenenti alla RSI, come dai rapporti dei CC. in
Arch., Ass. Cad.
2 ibidem
3 ibidem
4 ibidem
5 ibidem
6 ibidem
7 cfr. elenco caduti inumati a San Cataldo
8 cfr. elenco caduti n. 422 in Arch. Ass. Cad. RSI
9 ibidem n. 671
10 cfr. ESGC.Pi
11 ibidem
12 cfr. elenco caduti n. 142
13 ibidem n. 314
14
cfr. elenco sconosciuti - nota n.1
15 ibidem
16 cfr. ESGC.Mo
17 ibidem
18 ibidem
19 cfr. ESGC.
20 ibidem
21 cfr. Elenco caduti n.8; era cap. magg. della Milizia
contraerea.Venne prelevato dai partigiani in casa della fidanzata
22 ibidem n. 393
23 cfr. elenco cad. inumati a San Cataldo.
24
cfr. elenco nota 1
25 si trattava dell'Avv. Ramazzini Carlo
26 cfr. Pacor-Casali: "Lotte sociali e guerriglia in
Pianura" pag. 284
27 cfr. elenco caduti , n. 277
28 ibidem n. 248
29 ibidem n. 390
30 ibidem n. 639
31 ibidem n. 468
32 ibidem n. 775
33 ibidem n. 811
34 ibidem n. 306
35 ibidem n. 542
36 ibidem n. 592
37 ibidem n. 596
38 ibidem n. 724
39 ibidem n. 566
40 ibidem n. 90
41 cfr. Gazzetta dell'Emilia del 20 Aprile 1949
42 cfr. Don A. Scarpellini: "Lettere dei condannati a
morte della RSI" pag. 159.
43 cfr. lettera del Comune di Nonantola all'Ass. Naz. Cad.
in data 23.1.1957 prot. 186
44 cfr. elenco caduti n. 14
45 ibidem n. 352
46 ibidem n. 353
47 cfr. elenco nota 1
48 cfr. F. Focherini, in A1, mensile di Modena , Luglio
1983.
49 cfr. elenco caduti n. 622
49bis
ibidem n. 356
50 ibidem n. 289
51 ibidem n. 452
52 cfr. ESGC.Mo
53 cfr. elenco caduti n. 404
54 cfr. rapporto del Prefetto di Modena al Ministero degli
Interni del 20/2/50 in G. Pisanò: op.cit.
55 cfr. lettera del Comune di Castelfranco Emilia cit.
56 cfr. elenco nota 1
57 cfr. ESGC.PI
58 cfr. elenco caduti.
59 ibidem n. 262
60 cfr. lettera del Comune di Nonantola del 23/1/57 prot.
186 e dove viene fatta la seguente constatazione: "erano entrambi di
Nonantola e sono risultati, dopo la liberazione, facenti parte, il primo a
formazioni partigiane, il secondo a movimenti di liberazione. Gli stessi sono
deceduti per ferite da arma da fuoco".
61 ibidem
61bis
cfr. Fantozzi: "Vittime dell'odio" pag. 155
62 cfr. ESGC.Pi
63 cfr. Elenco caduti n. 381
64 cfr. lettera del comune di Castelfranco cit.
65 ibidem
66 cfr. lettera del Comune di Carpi, cit.
67 cfr. elenco caduti. La sua salma venne recuperata a
Villa Freto il 19.5.1947
68 ibidem
69 cfr. Fantozzi, op. cit, pag. 167.
70 cfr. lettera del Comune di Vignola del 3/2/1956, prot.
407
71 cfr. ESGC.Pi
72 cfr. elenco caduti Rsi n. 802
73 cfr. Don A. Scarpellini: op. cit. pag. 299.
73bis
cfr. settimanale: "Nuovo Fronte" n. 119 - 1 - 15 Luglio 1992
74 cfr. ESGC.Pi
75 ibidem
76 ibidem
77 cfr. Elenco caduti n. 370
78 ibidem n. 584
79 ibidem n. 396
80 ibidem n. 602
81 cfr. elenco nota 1
82 cfr. elenco caduti n. 637
83 cfr. nota agli atti Arch. Ass. Cad.
84 cfr. elenco caduti inumati nel cimitero di San Cataldo.
84bis
cfr. Fantozzi, op. cit. pag. 167.
85 cfr. lettera del Comune di Bastiglia del 9/1/1957 prot.
59
86 cfr. elenco caduti n. 156
87 ibidem n. 20
88 cfr. elenco caduti inumati nel cimitero di San Cataldo.
89 cfr. elenco caduti - nota 1
90 cfr. lettera del Comune di San Felice del 3/2/1956 prot.
n. 378
91 cfr. elenco caduti
92 ibidem
93 ibidem n. 464
94 cfr. F. Focherini in "A1", rivista mensile
modenese del giugno 1983.
95 cfr. ESGC.Mo
96 cfr. elenco caduti n. 627
96bis
cfr. Fantozzi, op. cit. pag. 152
97 cfr. elenco caduti n. 185
98 ibidem n. 272
99 ibidem n. 132
100 ibidem
101 cfr. elenco caduti inumati nel sacrario di San Cataldo.
102 ibidem
103 ibidem
104 cfr. elenco caduti n. 506
105 cfr. elenco caduti inumati a San Cataldo.
106 ibidem
107 ibidem
108 ibidem
109 ibidem
110 ibidem
111 cfr. elenco caduti n. 823
112 cfr. elenco caduti inumati nel cimitero di San Cataldo.-
Martirologio colloca al 26/1/45 il ferimento del marò scelto Zebbelin ed i
decesso a due giorni dopo.
113 cfr. elenco caduti n. 4
114 ibidem n. 5
115 ibidem n. 6
116 ibidem n. 29
117 cfr. lettera del Comune di Carpi cit.
118 cfr. elenco caduti
119 ibidem n. 99
120 ibidem n. 284
121 ibidem n. 305
122 ibidem n. 337b.
123 ibidem n. 392
124 ibidem n. 401
125 ibidem n. 405
126 ibidem n. 440
127 ibidem n. 478
128 ibidem n. 667
129 ibidem 535b.
130 cfr. lettera del Comune di Bomporto del 8/6/1956 prot. 584
131 ibidem
132 cfr. elenco caduti n. 721
133 cfr. G. Pisanò: "Gli ultimi in grigioverde" pag.
1327 Vol. 4°
134 cfr. elenco caduti
135 cfr. elenco inumati al cimitero di San Cataldo.
136 cfr. G. Pisanò, op. cit. pag. 2099 Vol. 4°
137 cfr. elenco caduti n. 551
138 ibidem
139 ibidem
140 cfr. elenco caduti n. 591; venne prelevato dall'Ospedale
Civile di Modena dove era ricoverato, ed ucciso in Via Morane, con molta
probabilità nel mese di Novembre.
141 ibidem n. 628
142 ibidem n. 648
143 ibidem n. 755
144 ibidem n. 3 - Martirologio colloca la data al 7/2/45 a Modena
145 cfr. elenco suppletivo dei caduti in Arch. Ass. Cad. RSI
146 cfr. elenco caduti n. 130
147 cfr. ESGC.Mo
148 ibidem
150 cfr. elenco suppletivo
151 cfr. elenco caduti n.745: venne fucilato dagli americani a
Bologna era di Medolla.
152 ibidem n. 115
153 cfr. lettera del Comune di Mirandola del 16/1/1956 prot. 563
154 ibidem
155 elenco suppletivo
156 cfr. elenco caduti n. 643
157 ibidem n. 123
158 cfr. lettera del Comune di Sassuolo del 7/3/1956 prot. 563
159 ibidem
160 cfr. elenco caduti inumati a San Cataldo.
161 ibidem
162 cfr. G. Pisanò, op. cit. Vol. 4° pag. 2098
163 cfr. elenco suppletivo
164 ibidem
165 ibidem
165bis
- Capitano di fanteria e insegnante di disegno - cfr. "Martirologio"
pag. 121
166 cfr. elenco caduti n. 72
167 cfr. elenco suppletivo e: "L’AN n'era mena
giostra"
168 ibidem
169 ibidem
170 cfr. lettera del Comune di San Possidonio del 31/1/1956 pro.
177
171 cfr. elenco caduti n. 617
172
cfr. G. Pisanò, op. cit. Vol. 4° pag. 2099 "Martirologio"
colloca al 28/4/44
173 cfr. elenco caduti ignoti
174 cfr. lettera del Comune di Carpi cit.
175 cfr. lettera del Comune di Serramazzoni del 7/3/1956 prot.
474
175bis
cfr. Martirologio - pag. 78
175tris
cfr. albo d'oro A.U. delle scuole
GNR
175quater
cfr. Fantozzi, op,. cit. pag. 162
176 cfr. elenco caduti n. 625
177 cfr. Gazzetta dell'Emilia del 20 Aprile 1949
178 cfr. lettera del Comune di Castelfranco cit.
179
ibidem
180 ibidem
181 cfr. elenco caduti n. 355
182 ibidem n. 793
183 cfr. I. Vaccari: "Il tempo di decidere". pag. 423
184 cfr. elenco caduti
185 ibidem n. 819
186 cfr. lettera del Comune di Castelfranco, cit.
187 cfr. elenco caduti n. 700; sembra sia stato ucciso a
Montefiorino.
187bis
cfr. testimonianza di A. Fornaciari, Aprile 1984 (dattiloscritto).
188 cfr. pubb. della DC regionale op. cit.
189 cfr. elenco sconosciuti nota 1
189bis
cfr. Fantozzi op. cit. pag. 170
190 cfr. lettera del Comune di Castelfranco, cit.
191 cfr. ESGC.Pi
192 cfr. elenco caduti n. 449
193
cfr. "Martirologio" pag.113
193a
ibidem n. 17
194 cfr. ESGC.Pi
195 cfr. elenco caduti n. 726; anche in testimonianza
dattiloscritta di A. Fornaciari in: "I dimenticati" aprile 1984,
parlandone in questi termini:
"
Abitavo a Saliceto Panaro così ho conosciuto Simoni Aldo 49 anni, ucciso dai
partigiani. Uomo onesto con 10 figli da sfamare,per questo fù assunto come
casellante guardiano al passaggio a livello delle ferrovie dello stato su Via
Montanara. Abitavo a poche centinaia di metri dalla piccola casetta sulla
ferrovia abitata da quella numerosa famiglia, ho giocato con i figli di
quest'uomo che non aveva mai fatto male ad alcuno. Dal fascismo aveva ricevuto
solo del bene per questo era fascista, quanto bastò perchè fosse prelevato da
due partigiani armati e condotto verso il fiume Panaro. Durante il tragitto, un
acquazzone fermò il gruppo in cammino, ricordo che entrarono nel cortile di
casa mia e si fermarono sotto il porticato della stalla. Cessato il temporale
ripresero il cammino che terminò al fiume con la morte del Simoni. Uno dei
figli, di pochi anni di età, seguì a distanza il gruppo che portava alla
fucilazione il padre e fu testimone impotente di tanta atrocità".
196 cfr. elenco nota 1
197 ibidem
198 cfr. elenco caduti n. 509
199 cfr. F. Focherini art. cit. in "A1" Luglio 1983.
200 cfr. elenco nota 1
201 cfr. elenco caduti n. 299
202 ibidem n. 223
203 ibidem n. 378
204 ibidem n. 104
205 cfr. lettera dell'Ass. Cad. e Disp. RSI di Modena all'Arma
dei CC
206 cfr. ESGC.Mo
207 cfr. elenco nota 1
208 cfr. elenco caduti n. 180
209 cfr. F. Focherini op. cit. Giugno 83
210 ibidem
211 cfr. elenco caduti n. 256
212 cfr. elenco suppletivo sepolti al cimitero di San Cataldo.
213 ibidem