Emme Rossa |
La Destra modenese negli anni novanta |
ANNI
90
Al 16° Congresso del Movimento
Sociale Italiano, che si tenne a Rimini dal 11 al 14 Gennaio 1990, dopo tante
battaglie e scontri con la linea almirantiana del Segretario Gianfranco Fini,
Pino Rauti riusci a prevalere a diventare Segretario Nazionale del Partito. Da
sottolineare che il Segretario uscente, fece alcune interessanti dichiarazioni
che alla luce di oggi risultano sufficientemente emblematiche. Pochi giorni
prima in una dichiarazione al “Giornale” Fini dichiarò che, “Nessuno può
chiederci abiure della nostra matrice fascista…..Non si capisce appieno il
Ventesimo Secolo e quel che accadde all’Est, se non si comprende la natura
del Fascismo”. E relativamente al MSI-DN affermò che “Il Movimento
Sociale Italiano è nato per difendere la libertà di pensiero e di azione di
quanti furono sconfitti nel 1945”.
Al termine del Congresso si sciolsero le quattro correnti che avevano sostenuto la candidatura Rauti, precisamente quelle di Servello, Menniti, Lo Porto e Parlato. Nella sua prima conferenza stampa Rauti tenne a sottolineare lo stato di degrado della situazione politica italiana, precisando subito che la sua linea politica sarà sempre piu sociale in appoggio ai ceti più deboli e al recupero di tutti coloro che nel corso del tempo si sono allontanati dal partito.
6
Maggio 1990 Elezioni Amministrative
Il 6 Maggio di quell’anno si
svolsero le Elezioni Regionali ed Amministrative che a Modena
videro un leggero calo del Movimento Sociale che si attestò, alle
Regionali al 2,64%, mentre al Comune con 3.871 voti pari al 2,9% elegge il
Segretario Giuseppe Vandelli con 371 voti di preferenza. In Provincia viene
eletto Cesare Falzoni. In calo netto il PCI che si ferma al 45,7% e la DC
22,4%.
Si presentarono candidati nelle
liste del Movimento Sociale Italiano, le seguenti persone: al Comune di
Modena, Vandelli Giuseppe, Ledi Vittorio, Boni Mario, Bernardi Loredano,
Araldi Michele, Baldessarri Gabriella, Baraldi Barbara, Bartolamasi Franco,
Bellei Paolo, Beltrami Arnaldo, Beltrami Enzo, Braida Zaira, Calusio Alba,
Casadio Gianfranco, Ciccia Giuseppe, Di Marino Anna Carmela, Famiglietti
Pasquale, Fangareggi Nicola, Ferraro Francesco, Fontana Afro, Galantini
Adelia, Galli Andrea, Giberti Mauro, Malavolti Teresa, Mazzoli Walter, Rebucci
Fabio, Romor Andrea, Sighinolfi Mauro, Silvestri PierLuigi, Tazioli Francesco,
Tralli Giorgio, Varini Dante, Zambrano Francesco.
Alla Provincia di Modena si
candidarono: Burzacchini Candido, Grazzi Gino, Ferretti Fernando, Oddi
Giorgio, Rocchi Donatella, Vandelli Mario, Falzoni Cesare, Tralli Giorgio,
Predieri Claudio, Marchini Giorgio, Beltrami Enzo, Romor Andrea, Vandelli
Celso, Vandelli Mario, Bernardi Loredano, Ciccia Giuseppe, Cavazza Enzo,
Gianaroli Ermanno, Bigarelli Giorgio, Ronchi Giuseppe, Sirotti Giuseppe, La
Monica Steno, Lavorato Ettore.
Candidati modenesi in Regione furono: Vandelli Giuseppe, Boni Mario, Burzacchini Candido, Cazzaroli Massimo, Rocchi Donatella, Ronchi Giuseppe, Tazioli Francesco.
Giorgio
Pisanò a Reggio Emilia e a Modena
Il giorno 9 Settembre si
verificarono incidenti tra missini e comunisti a Reggio Emilia in occasione di
un incontro organizzato dal MSI reggiano con una conferenza del Senatore
Giorgio Pisanò, che parlò dei delitti del “triangolo della morte”.
Mobilitazione delle associazioni partigiane e grossa partecipazione di folla
anche da parte missina, con una buona presenza di modenesi; le due fazioni ben
controllate dalla forza pubblica si scambiarono reciproche accuse e insulti,
ma non avvenne il “contatto” e la conferenza di Giorgio Pisanò potè
concludersi correttamente.
Il Senatore venne a Modena qualche
tempo dopo, il 20 Novembre, a presentare il suo libro presso la sede della
Camera di Commercio in Via Ganaceto. Notevole anche in quella circostanza la
presenza del pubblico che applaudì calorosamente Giorgio Pisanò.
Contrariamente a Reggio Emilia non vi furono contestazioni di sorta.
Nel 1991, nel mese di Luglio,
ritorna alla Segreteria del Movimento Sociale Italiano, Gianfranco Fini, in
seguito alle varie contestazioni piovute addosso a Pino Rauti, in particolare
per la sua linea politica ritenuta troppo a sinistra.
Gianfranco
Fini, il 5 Febbraio 1992, esalta la figura di Benito Mussolini: "Il
pensiero e la figura di Mussolini sono un riferimento di carattere storico e
per certi aspetti di carattere politico non soltanto indispensabile al Msi, ma
necessario all’Italia per capire se stessa e riconciliarsi con la sua
storia". Tornando alcuni giorni dopo sul tema della pacificazione fra gli
italiani, afferma: "La pacificazione nazionale sotterrerebbe
definitivamente un mito ipocrita: quello di una Repubblica che, più che sulla
resistenza, è nata e pretende di continuare a campare sull’odio fra gli
italiani".
A
Milano, il 17 Febbraio, il presidente socialista del Pio albergo Trivulzio,
Mario Chiesa, è arrestato mentre riceve una tangente di 7 milioni di lire. Il
caso è destinato ad allargarsi e segna l’inizio della vicenda politico –
giudiziaria detta, Tangentopoli.
Il segretario del MSI, Gianfranco Fini, il 14 Marzo 1992 ribadisce la richiesta di introduzione della pena di morte in Italia: "Non si può considerare la lotta alle cosche allo stesso modo della lotta al terrorismo…E’ molto più concreto decretare lo stato di guerra interno e passare per le armi gli assassini che imperversano ormai in tutta Italia". E il giorno seguente ribadisce: "La criminalità organizzata – dichiara – conta su vasti consensi e su forti appoggi politici. Se lo Stato vuole vincere deve caricare la pistola per tutelare la gente onesta". Inoltre il 19 settembre respinge l’ipotesi di poter condividere i valori della Resistenza: "Per archiviare davvero il dopoguerra italiano e seppellire gli odi della guerra civile, si deve chiedere non a noi di sottoscrivere i ‘valori’ resistenziali, bensì a tutti gli italiani, fossero ieri vincitori o vinti, di aprire finalmente la stagione della pacificazione".
Il 5 Aprile del 1992 alle elezioni
politiche, si cominciano ad avere, con i primi sintomi della trasformazione
politica che si avverte nel paese, le prime avvisaglie delle lotte
all’interno dei partiti che andavano per la maggiore. La trasformazione dei
comunisti in PDS, la nuova presenza della Lega, le liste di Pannella, dei
referendari, di rifondazione comunista ecc., si presentarono a quelle elezioni
numerosissimi partiti, portarono ad una frantumazione del voto tale che a
distanza di nemmeno due anni si dovette tornare a votare.
Ancora la Democrazia Cristiana
riuscì a mantenere le sue posizioni, con 11.637.569 voti conquistò il 29,65%
e oltre 200 seggi, mentre il PDS si ridusse al 16,10%, mentre i socialisti
raggiunsero un buon risultato con il 13,62%. Notevole scalpore suscitò il
grosso successo della Lega Lombarda di Umberto Bossi che raggiunse l’8,65%,
con 3.395.384 voti. Il Movimento Sociale Italiano (questa fu l’ultima
presenza con il simbolo tradizionale) ebbe un certo calo, da molti attribuito
alla Segreteria Rauti, ma in realtà dovuto alla presenza della Lega Nord che
si attirò molte simpatie dell’elettorato di destra: raggiunse il 5,37% con
2.107.272 voti e 34 Deputati, mentre un po’ meglio andò al Senato dove con
2.170.134 voti raggiunse il 6,5% con l’elezione di 16 Senatori.
Al Comune di Modena il MSI mantenne le sue posizioni raggiungendo, con 4.403 voti, il 3,17%. La DC si ridusse al 17,51%, il PDS anche lui ridotto al 36,77%; buoni risultati per i socialisti al 9,43% e della Lega Lombarda che conquistò il 9,92%.
Alleanza
Nazionale e Forza Italia
Alla fine del mese di aprile del
1993 in un articolo sul giornale del Partito, Il Secolo d’Italia, appare un
articolo di Francesco Storace da dove si lancia l’idea di una nuova
“Alleanza Nazionale” per cercare di mettere assieme le idee di parte della
destra democristiana, di quella liberale e di altri intellettuali dell’area.
Al momento la proposta viene praticamente bocciata, ma durante l’estate verrà
ripresa e, in seguito al buon esito delle elezioni amministrative del mese di
Novembre, dove il Msi diventa il primo partito a Roma e vengono eletti
numerosi Sindaci in tanti piccoli centri, l’11 Dicembre, il Segretario
Gianfranco Fini lancia ufficialmente il “Movimento Sociale Italiano-Alleanza
Nazionale”.
Nel frattempo, il 29 Giugno di
quell’anno, viene costituita a Milano, per l’iniziativa di Marcello
Dell’Utri, Antonio Martino, Mario Valducci, Antonio Tajani, Cesare Previti e
Silvio Berlusconi l’associazione: “Forza Italia – Associazione per il
buon governo”. Già il 15 Dicembre viene inaugurata a Roma la sede centrale
che in brevissimo tempo si darà una perfetta struttura organizzativa tanto da
presentarsi alle Elezioni politiche del 27 Marzo 1994 raggiungendo il primo
posto tra tutte le formazioni politiche che avevano ben più lunga tradizione.
Ovviamente il crollo della “balena bianca” e del partito socialista di
Craxi dovuto a “tangentopoli” favorirà le nuove formazioni di Alleanza
Nazionale, di Forza Italia e della Lega Nord.
Difatti le elezioni del 27 Marzo
daranno ad Alleanza Nazionale-MSI il 13,47% con 5.214.133 voti, 109 Deputati e
48 Senatori: Forza Italia si troverà ad essere il primo partito con il 21,01%
e 8136.135 voti, la Lega Nord raggiungerà l’8,36%, il Partito Popolare
Italiano (PPI) l’11,07% mentre a sinistra il PDS avrà il 20,36% e
Rifondazione Comunista il 6,05%. A quella tornata elettorale si presentarono
una miriade di piccoli partiti che frammentarono l’elettorato in modo
incredibile, anche se quasi tutti ottennero risultati dallo 0,05 allo 0,01%.
Al Comune di Modena Alleanza
Nazionale raccolse l’ 8,37% con 8.348 voti, Forza Italia raggiunse 16,48%
mentre la Lega Nord ebbe il 5,98%. A sinistra il PDS rimase sulle sue forti
percentuali con il 39,44% e Rifondazione Comunista ottenne il 6,06%.
Nasce
il governo presieduto da Silvio Berlusconi.
Anche le elezioni europee del 12
Giugno confermarono, con piccole variazioni, i dati delle politiche.
La lunga stagione del Movimento Sociale Italiano si conclude. Desidero a questo punto ricordare alcuni degli uomini che si dedicarono attivamente, a prescindere dalle loro impostazioni ideologiche, alla vita del partito nella nostra città, il mio ricordo và in particolare a tutti quelli che ho maggiormente conosciuto e con i quali ho avuto rapporti, non solo di partito, ma di amicizia prolungata: mi sarebbe difficile, attualmente, andare a fare una ricerca particolareggiata di tutti gli altri che, seppure non menzionati, hanno dedicato le loro energie al Movimento Sociale Italiano modenese.
Uomini
e donne del Movimento Sociale Italiano modenese
Manzini
Gianpaolo, Laureato in
Scienze politiche. E’ stato funzionario della Camera di Commercio di Parma,
e in particolare si è dedicato ai problemi dell’economia e per molti anni
Dirigente del Partito e Commissario Federale di Modena. Uomo dotato di grande
cultura e di spiccato senso politico, dopo la delusione della sua mancata
elezione a Deputato nel 1972, venne eletto nella nostra circoscrizione il
piacentino Carlo Tassi per soli pochi voti di vantaggio su Gianpaolo, aderì
alla scissione di “Destra Nazionale”. Consigliere Comunale per molti anni,
lo si può considerare uno degli uomini di maggior caratura del post fascismo
in territorio modenese. E’ scomparso, improvvisamente, alla fine di Agosto
del 2006.
Cerullo
Pietro, unico
Deputato modenese del Movimento Sociale Italiano, sino al suo passaggio, il 21
Dicembre 1976, alla Costituente “Destra- Democrazia Nazionale”. Ne fu
anche Presidente sino al suo scioglimento nel Dicembre del 1979. Era stato
Segretario del Msi modenese, Consigliere Comunale, presidente Nazionale della
Giovane Italia e del Fuan. Era considerato il “Delfino” di Giorgio
Almirante. Laureato in Lettere, ha diretto a Modena, per lunghi anni, un
Istituto privato. E’ stato anche Federale del Msi di Bologna. Organizzatore
di molte manifestazioni del Partito, anche di quelle più discusse. E’ da
considerarsi uno degli uomini più rappresentativi della Destra modenese e
Nazionale. La sua scelta di aderire alla scissione di DN, gli attirò a
Modena, all’interno del partito, molte inimicizie. Continuò a fare politica
schierandosi, nel meridione, con la formazione politica, che ebbe un successo
clamoroso, ma limitato nel tempo, del tarantino Cito.
Bartolamasi
Franco, è stato
combattente della RSI nel “1° Battaglione Bersaglieri Volontari Mussolini”,
attivo nel Movimento Sociale Italiano, dalla sua costituzione sino alla morte,
avvenuta il 25 Febbraio 1991. Valente pittore, insegnante di disegno nella
scuola Media, con lo scrivente ha avuto un duraturo rapporto professionale; il
suo impegno politico nel direttivo del partito è sempre stato coerente e di
stimolo per i più giovani. Ha ricoperto, per anni, la carica di Consigliere
Comunale al Comune di Modena.
Gigli
Gianpaolo, Ragioniere;
attivissimo e vulcanico, Gianpaolo si dedicava al Partito con una vera e
propria passione e con totale dedizione. E’ stato Segretario della sezione
di Sassuolo, ed anche Federale Provinciale, di lui si ricordano le personali
doti organizzative. Morì’ a quarantasette anni, nel 1991, in un tragico
incidente stradale a Castel’Argile nella bassa bolognese, al ritorno da una
serata trascorsa alla Festa Tricolore di Mirabello di Ferrara.
Rebucci
Corrado, fin da
giovanissimo aderisce al raggruppamento giovanile del MSI. Costantemente
fedele alle posizioni del Partito nelle sue vicissitudini, diventa Federale
del Partito in anni difficili. Sostiene a spada tratta i giovani emergenti
sdel Fronte della Gioventù. Diede un certo impulso e vivacità alla destra e
durante la sua gestione prende vita l’unica voce radiofonica modenese
“Radio Right” che riuscì a coagulare attorno alla Sezione modenese del
MSI moltissimi giovani. Alcune polemiche interne lo misero in contrasto con
alcuni ambienti della destra modenese.
Sala
Luciano, pur essendo
stato per moltissimi anni Federale della Federazione del Msi di Modena, per il
suo carattere intransigente e portatore di una cultura cattolica integralista,
pur avendo dato al Partito molto attivismo e la possibilità di entrature in
vari ambienti cittadini, vista anche la sua posizione di imprenditore di un
certo livello, non riuscì a coagulare attorno a sé le forze vitali della
Destra modenese. Si creò anche una serie di inimicizie e notevoli furono i
contrasti durante gli anni della sua gestione.
Parigini
Leopoldo, Avvocato;
si iscrive, sin da giovanissimo alla Giovane Italia il raggruppamento
giovanile del Movimento Sociale Italiano, partecipando sempre
entusiasticamente a tutte le manifestazioni del Partito. Dotato di una fede
adamantina è sempre presente anche laddove ci si trova ad affrontare i
momenti più “caldi”. Partecipa, e sempre con una vivacità intellettuale
degna di nota, anche alle lotte intestine che vedono per tanti anni
contrapposizioni laceranti all’interno di quel mondo che, pur richiamandosi
alla tradizione, cercava di portare avanti battaglie innovative per la società
italiana fuori dalla contrapposizione tra marxismo e capitalismo. Per la sua
natura vulcanica e per certe sue prese di posizione estreme venne invischiato
in quella manovra del potere democristiano degli anni settanta che portò alla
deflagrazione del cosiddetto “Golpe Borghese” e della “Rosa dei
Venti”. Subi anche gli arresti e si fece un periodo prolungato di galera. Ne
uscì particolarmente provato e la sua professione subì un certo
contraccolpo. Seppe reagire con estrema dignità e con tanto coraggio.
Toni
Valentina, è stata
senz’altro una delle donne più attive del Movimento Sociale Italiano di
Modena per moltissimi anni: Sempre presente
in Sede: Da perfetta ex ausiliaria della Rsi, avendo avuto anche un fratello
ucciso durante la Guerra Civile, improntò
sempre la sua attività nel
partito con spirito di dedizione alla causa. Era peraltro sempre pronta a
rintuzzare qualsiasi battuta in particolare in un ambiente di tendenze
“maschiliste” nel quale costantemente si trovava.
Vandelli
Giuseppe, delfino di
Luciano Sala, venne eletto Segretario del MSI modenese dopo molte polemiche e
contrasti in un Congresso arroventato. Anche Vandelli era legato agli ambienti
clericali della nostra citta, e per questo non ci sarebbe stato nessun
ostacolo da parte della base del Partito, ma in realtà la sua gestione, che
si trovò ad affrontare il passaggio del Msi in Alleanza
Nazionale, non ebbe quella vivacità e quella caratterizzazione che il
Partito avrebbe dovuto avere. Durante la sua gestione si ricordano in
particolare le Feste Tricolori a Montecreto che ottennero decisamente un
grosso successo.
Venturelli
Giuseppe, Farmacista
di Serramazzoni. Per lunghi anni è stato Segretario sezionale del Msi in quel
Comune. Da sempre fiero ed esemplare militante. Ha esercitato per oltre un
quarantennio la professione di farmacista in Serramazzoni godendo della stima
di tutta la popolazione per la rettitudinee l’onestà morale. Fu, per oltre
diciotto anni, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di
Modena. Dal 1975 al 1980 fu Consigliere Comunale nel suo paese. Morì nel 1991
all’età di 87 anni.
Beltrami
Enzo, Geometra alla Bonifica
di Burana. Da sempre nel Movimento Sociale Italiano. I partigiani, nel 1945,
gli uccisero tre fratelli. Spirito ribelle, temerario: negli scontri
ravvicinati con gli avversari ne usciva sempre vincente. In altro capitolo ho
raccontato la sua avventura, con la Legione Straniera, in Indocina. Ha
ricoperto varie cariche nel Partito; è stato inoltre Consigliere Comunale per
il MSI al Comune di Modena.
Araldi
Michele, nato a
Modena il 26 ottobre del 1968. Maturità classica, metà esami passati a
Scienze politiche, poi dedicatosi interamente allo sport. Negli anni ottanta
Michele è per cinque volte campione italiano assoluto di Kung-fu e terzo agli
europei. Tra il 1989 e il 1990 si dedica alla Kich-Boxing e nel 1995 diventa
Campione Mondiale di quella specialità. Negli anni 1987 e 1988 è il
responsabile modenese del “Fronte della Gioventù”, che conduce con serietà
ed impegno, così come ha esercitato nello sport. Ovviamente questo non gli
permette di dedicare altro tempo alla politica. Oggi è titolare di due
aziende: la prima relativa a: vigilanza, body-guard, e sicurezza, la seconda
un’azienda per pulizie e sanificazione ambienti.
Manara
Enzo, entrato sin da
giovanissimo nelle file del Fronte della Gioventù ne diventa il Segretario
negli anni successivi. Dotato di una carica umana e di istintivo coraggio
anche nelle situazioni più difficili sapeva trascinare i suoi coetanei e i più
giovani anche quando ci si trovava a conflittuare con gli avversari
“rossi”. Sportivo di notevoli qualità non disdegnava la conflittualità
culturale quando all’interno del Partito si verificavano tensioni e
battaglie per la conduzione, difficile nella nostra
città, di una famiglia di uomini e donne che
cercavano di contrastare lo strapotere comunista mantenendo fede a
quegli ideali ai quali tanti si erano sacrificati. Valido disegnatore,
proveniva dall’Istituto d’arte di Modena, si è poi dedicato
all’imprenditoria nella ceramica artistica diventando anche
Presidente di CerArte, la prestigiosa Associazione modenese che
raggruppa
Casolari
Paolo, giornalista
professionista da oltre venti anni, ebbe il battesimo di cronista sulle pagine
locali de “Il Giornale” di Indro Montanelli. Ha collaborato al settimanale
economico “Terra e Vita”, con all’attivo inchieste sul crac
Federconsorzi e la scoperta del sistema di truffe a catena in agricoltura.
E’ stato responsabile per tre anni della testata giornalistica di “Telemodena”.
A Roma ha lavorato presso l’ufficio Stampa della Regione Lazio. E’ stato
consigliere Comunale al Comune di Modena. Ha all’attivo oltre 800 articoli
pubblicati e 350 Tg. Dal Mese di Luglio è responsabile per la Provincia di
Modena della nuova formazione politica voluta da Francesco Storace: “La
Destra”.
Falzoni
Cesare, di Finale
Emilia. Per molti anni nel Movimento Sociale Italiano, e dal Congresso di
Fiuggi in Alleanza Nazionale. Ininterrottamente dal 1985 ad oggi è stato
Consigliere provinciale. E’ Presidente della Commissione consigliare Affari
Istituzionali, controllo e garanzia alla Provincia di Modena. Partecipa anche
alle commissioni; Attività e servizi Generali e alla Commissione, “Governo
del territorio e tutela dell’ambiente”. E’ capogruppo di Alleanza
Nazionale in quel consesso.
Borgatti
Gianluca, di Finale
Emilia. Attivo Consigliere Comunale, da molti anni, nel suo Comune. Dirige una
casa editrice che ha pubblicato volumi particolarmente pregiati per la loro
composizione grafica.
Cavazza
Enzo, carpigiano. Uomo
partito, almirantiano doc. Si salvò, in modo rocambolesco, nel Giugno 1945,
dall’eccidio commesso dai partigiani nelle carceri di Carpi. Trascinatore,
organizzatore, dedito completamente alla causa, non solo della sezione di
Carpi ma di tutto il Movimento Sociale Italiano modenese.
Piccinini
Cesare; è stato
Segretario Provinciale della CISNAL, oltre che collaboratore del “Secolo
d’Italia” e di “Azione Sindacale”.
Ledi
Vittorio, carpigiano
da sempre nel partito. Preziosissimo collaboratore in tutte le Direzioni di
cui ha fatto parte; è stato consigliere comunale nei Comuni di Carpi e di
Mirandola. Per lunghi anni Direttore politico del periodico del Msi,
“Corriere Modenese”.
Orsi
Dino e Rosanna, entrambi,
marito e moglie, ex appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana: carpigiani,
da sempre nelle fila del Partito al quale hanno dedicato veramente la loro
vita. Sempre presenti a tutte le manifestazioni, si è dovuto anche a loro se
la sezione del MSI di Carpi, oltre che ad Enzo Cavazza, fosse ritenuta una
delle meglio organizzate d’Italia. Fedelissimi anche loro al Segretario
Giorgio Almirante.
Bernardi
Loredano, è stato uno
dei sarti più noti della nostra città, esercitando la sua attività nel
campo dell’alta moda per un uomo e per donna, partecipando anche a sfilate
di moda a SanRemo e in altre città. E’ stato uno degli organizzatori del
Premio Principessa Carlotta per la moda, l’arte e lo spettacolo. Da sempre
ha aderito al Movimento Sociale Italiano. Dopo la svolta di Fiuggi ha aderito
ad Alleanza Nazionale coprendo anche la carica di consigliere
circoscrizionale.
Vandelli
Celso, di Serramazzoni:
funzionario Anas del Comune appenninico, è stato per lungo tempo nei
Direttivi Provinciali del Partito, portandovi sempre la sua bonarietà e la
sua schiettezza. Ha ricoperto anche la carica di Consigliere Comunale del
Comune di Serramazzoni
Galli
Andrea, Laurea in
Giurisprudenza. Da prima attivo nel Movimento Sociale Italiano. Aderisce ad
Alleanza Nazionale. E’ membro dell’Assemblea Nazionale. E’ stato
dirigente del F.U.A.N./ Giovane Destra; Fondatore di Alternativa
Universitaria. Consigliere del MSI nella Circoscrizione Centro Storico dal
1985 al 1990. Presidente del Circolo “Prof. Antonio Ruini”. Consigliere
comunale al Comune di Modena. Come imprenditore ha aperto e gestito locali,
quali il Mascherella e il Sala Corse Club. E’ membro dell’Assemblea
Nazionale di Alleanza Nazionale.
Aimi
Enrico, Avvocato
penalista. E’ stato collaboratore dell’Ateneo di Modena presso le cattedre
di Diritto Internazionale e di Diritto Processuale. Attivo fin da giovane
nelle principali organizzazioni della destra; su incarico di Gianfranco Fini
(nel 1993) ha dato vita, a Modena e provincia, ad Alleanza Nazionale (che
nascerà ufficialmente due anni dopo), di cui è stato ed è il Presidente
provinciale. E’ inoltre membro dell’Assemblea Nazionale e del
coordinamento regionale di An Nel 2000 è stato eletto in Consiglio Regionale.
Greco
Massimo, sin da
giovanissimo entrò nel raggruppamento Giovanile del Msi diventandone uno
degli esponenti di maggior spicco. Assieme al Padre Fausto lo desidero
ricordare sempre presente a tutte le manifestazioni del Partito. Si trovò a
frequentare il Liceo Classico Muratori durante gli anni della contestazione
giovanile conducendo memorabili battaglie. Era seguito da tanti giovani che
vedevano in Lui un trascinatore e un organizzatore di eccezionali qualità.
Sciascia
Adriano, Avvocato;
sin dagli inizi degli anni 50 nel Movimento Sociale Italiano, dove ha
ricoperto parecchi incarichi nella Direzione. Cattolicissimo e dotato di
sensibilità ed umanità come pochi altri, era legato alla linea politica del
Federale Luciano Sala. E’ scomparso, prematuramente alcuni anni orsono.
Grasso
Giuseppe, ex
combattente della Repubblica Sociale Italiana. Da sempre nel Movimento Sociale
Italiano ha ricoperto varie cariche. E’ stato Segretario Provinciale della
Cisnal. Ha lavorato per moltissimi anni alle Officine Maserati, dove, pur
ricoprendo un ruolo difficile, specialmente negli anni 60 e 70, è sempre
stato rispettato e benvoluto anche dagli avversari.
Sbrozzi
Turno, Ingegnere. Uno dei più
noti progettisti della nostra città. Specializzato nelle costruzioni in
cemento armato, ha firmato grandi opere sul nostro territorio e al di fuori di
esso. Sin dai primi anni 50 ha aderito al movimento giovanile della “Giovane
Italia”. Nel Movimento Sociale ha ricoperto vari incarichi nelle Direzioni
guidate dai Federali, Gianpaolo Manzini e Luciano Sala. Uomo di sport è stato
anche Presidente della Federazione Italiana Canottaggio.
Pellacani Luca, di Sassuolo; proveniente dalle file
dell’organizzazione giovanile del MSI, “Fronte della Gioventù”; a soli
22 anni diventò Consigliere Comunale al Comune di Sassuolo, succedendo al
posto di Gianpaolo Gigli. Carica che poi ha portato avanti per altri anni.
Bertaglia
Ugo, Avvocato. Entra nel FdG
molto giovane e porta sempre la sua attività alle manifestazioni e nelle
riunioni di partito. Dopo il Congresso di Fiuggi, entra nella nuova formazione
della Fiamma Tricolore e diventa Segretario della sezione di Modena. In
seguito passerà a Forza Nuova. Si presenta per i partiti dell’estrema
destra nelle ultime tornate elettorali.
Rossi
Pierfrancesco Avvocato. Sin da giovanissimo
entra nelle file del Fronte della Gioventù diventando ViceSegratario del
Fronte durante la gestione di Michele Araldi. All’Università diventa
Presidente del FUAN, riuscendo a portare la formazione di destra
nell’ambiente universitario, a percentuali tra il 25-30%. Fa parte della
costituente del Cartur. Dopo il Congresso di Fiuggi e con la fine del Msi
entra nella formazione di Pino Rauti, Fiamma Tricolore entrando a far parte
del Comitato Centrale del partito.
Rocchi
Donatella, di
Montecreto, una delle più volenterose attiviste del Partito. Organizzatrice e
perfetta conduttrice, assieme a Segio Casacci, delle Feste Tricolori svoltesi
a Montecreto, nei primi anni novanta, con la presenza dei vertici Nazionali
del Partito. Segretaria della Sezione del Msi di Montecreto.
Baldessarri Gabriella, vedova di Franco Bartolamasi,
Gabriella si è impegnata in politica dopo la scomparsa del marito
raggiungendo, in Alleanza Nazionale, la carica di Vice- Sindaco al Comune di
Guiglia dove risiede. Si è impegnata a tempo pieno a favore della sua comunità,
avendo in carico anche le deleghe per la cultura, la pubblica istruzione e i
serivizi sociali.
Il 17° Congresso del Movimento Sociale Italiano, tenutosi a Fiuggi dal 25 al 29 Gennaio 1995 sancise la fine del Partito che si trasforma definitivamente in Alleanza Nazionale. Il Congresso di Alleanza Nazionale, subito dopo l’ultima assise del Msi, elegge Fini primo Presidente della nuova formazione, viene così convalidata, creando non poche crisi di coscienza in tanti militanti missini, la cosiddetta “svolta governista” cominciando ad abbandonare le tradizioni post fasciste, dando molto spazio ai cattolici moderati e conservatori e trovandosi cosi praticamente a conformarsi in una sorta di partito liberal-conservatore. Aderisce poi al “Polo per le Libertà” costituendo, assieme a Forza Italia, CCD e CDU, la coalizione del centrodestra che inizialmente non avrà l’appoggio della Lega.
Movimento
Sociale- Fiamma Tricolore
Il 3 Marzo 1995, Pino Rauti, che
non aveva aderito alla nuova formazione di Allenza Nazionale, fonda il
“Movimento Sociale- Fiamma Tricolore”. A seguito di una sentenza del
Tribunale Civile di Roma del 2003, lo stesso Rauti fu espulso dal partito:
Attualmente è Segretario del Partito Luca Romagnoli, che venne eletto
Deputato al Parlamento Europeo nel 1999 e nel 2004.
Il Governo che si costituì dopo
le elezioni del 1994, il primo Berlusconi e che portò al Governo per la prima
volta gli ex missini, non ebbe vita lunga per la rissosità all’interno
della maggioranza, dato che una parte degli alleati del centro-destra, Bossi e
Buttiglione, decisero di unirsi al centro-sinistra mandando in quel modo
Silvio Berlusconi all’opposizione.
A Modena si tennero le elezioni
amministrative il 23 aprile 1995, con Alleanza Nazionale e Forza Italia uniti
nella lista “Il Polo per Modena” che ottenne il 26,2% con 31.883 voti, la
Lega Nord presentatasi da sola ebbe il 3,5%, mentre a sinistra il PDS, con
55.774 voti raggiunse il 45,9% e rifondazione comunista conquistò il 7,2%.
Furono eletti al Comune di Modena, Nicola Rossi………….. e alla Provincia di Modena, Falzoni Cesare, Morandi Filippo, Pallotti Carlo e Verna Gianpaolo. Le votazioni per il Consiglio Regionale diedero, con leggerissime variazioni, gli stessi risultati delle amministrative.
Le elezioni politiche anticipate
si tennero il 21 Aprile 1996 e videro lo scontro tra il Polo per le Libertà e
l’Ulivo; il Polo raggiunse il 40,29% mentre l’Ulivo raggiunse il 38,74%
con il sistema uninominale. Al proporzionale il PDS raggiunse il primo posto
con il 21,06%, seguito da : Forza italia, 20,57%, Alleanza Nazionale 15,66%,
Lega Nord 10,07%, Rifondazione comunista, 8,57%, lista mista con prodi 6,81%,
CCD-CDU assieme, 5,84%, Lista rinnovamento-Dini 4,34%, Verdi 2,50%,
Pannella-Sgarbi 1,88%, Mov. Soc.- Fiamma Tricolore di Rauti 0,91%.
A Modena e Provincia fu deludente il risultato di Forza Italia che raggiunse il 14,6%, bene Alleanza Nazionale con il 10,2, la Lega Nord spuntò lo 6,3%, la CDU il 4,4%. A sinistra il PDS raggiunse il 39,1%, Rifondazione Comunista il 7,6%e i popolari per Prodi il 6,9%.
Vince pertanto la coalizione di sinistra e nasce il governo presieduto da Romano Prodi. Lo compongono: Walter Veltroni, vicepresidente del Consiglio e, ad interim, ministro dei Beni culturali e ambientali con delega per lo Spettacolo e lo sport; Lamberto Dini, agli Esteri, con delega per gli Italiani all’estero; Giorgio Napolitano, agli Interni; Carlo Azeglio Ciampi, al Tesoro e, ad interim, al Bilancio; Vincenzo Visco, alle Finanze; Beniamino Andreatta, alla Difesa; Luigi Berlinguer, alla Pubblica istruzione, Università e ricerca scientifica; Antonio Di Pietro, ai Lavori pubblici con delega per le Aree urbane; Michele Pinto, alle Risorse agricole, alimentari e forestali; Claudio Burlando, ai Trasporti e navigazione; Antonio Maccanico, alle Poste e telecomunicazioni; Pierluigi Bersani, Industria, commercio e artigianato, con delega per il Turismo; Tiziano Treu, al Lavoro e previdenza sociale; Augusto Fantozzi, al Commercio con l’estero; Rosaria Bindi, alla Sanità; Livia Turco, alla Solidarietà sociale; A. Finocchiaro, alle Pari opportunità; Franco Bassanini, agli Affari regionali e alla Funzione pubblica; Giovanni Maria Flick, Grazia e giustizia; Mario Arcelli, al Bilancio e programmazione economica; Edoardo Ronchi all’Ambiente.
Nel 1997 nascono altre due
formazioni di estrema destra: la prima, “Fronte Sociale Nazionale” viene
fondata da Adriano Tilgher proponendosi l’obiettivo di ripristinare lo stato
sociale, alternativo a quello liberal-capitalista, in pratica uno Stato che
abbia come finalità l’attuazione di se stesso e quindi un fine etico,
immanente e continuo nel tempo il cui contenuto principale sia :”il bene del
Popolo”. Negli anni 2003-2006 collaborerà con “Alternativa Sociale” di
Alessandra Mussolini, stringendo alcune collaborazioni con la coalizione di
centro destra, mantenendo però una linea politica di autonomia.
La seconda, fondata da Roberto Fiore e Massimo Morsello, “Forza Nuova” si colloca sulle posizioni di una “destra antagonista” che si caratterizza per una certa capacità di trovare nuovi interlocutori politici, raccogliendo adesioni nei settori della destra molto differenziati: riesce ad avere simpatie sia negli ambienti legati al tradizionalismo cattolico sia in quelli non cattolici. Pu avendo perso, in parte, lo slancio rivoluzionario iniziale, lo si può considerare come la principale forza della destra radicale in Italia. Aderisce al cartello, dal 2003 al 2006, di Alternativa Sociale assieme al Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher. La presenza alle elezioni di questi movimenti sarà abbastanza deludente in quanto non riusciranno ad ottenere nesun seggio rimanendo praticamente sotto l’1%.
A Modena, Forza Nuova riuscì ad
aprire una sua sede in Corso Adriano dove, nel giorno dell’ inaugurazione,
accaddero alcuni incidenti per la manifestazione organizzata dagli estremisti
di sinistra che contestavano l’apertura di una sede “fascista” nella
città “medaglia d’oro della resistenza”.
Nel 1999 si svolgono a Modena le
elezioni amministrative abbinate a quelle Europee che diedero questi
risultati: Alleanza Nazionale, con 9.616 il 9,2%, Forza Italia il 17,1%, La
Lega Nord il 2,9%, il raggruppamento “Modena a colori” il 4,9%; a sinistra
i DS (gli ex comunisti) raggiungono il 40,0%, I democratici, il 6,% e
Rifondazione comunista il 4,9%.
Le elezioni europee diedero in
linea di massi ma gli stessi risultati con, a destra un calo di Alleanza
Nazionale a favore di Forza Italia e a sinistra un calo dei DS a favore dei
Democratici.
In Consiglio Comunale entrarono
per Alleanza Nazionale………. in Consiglio Provinciale, Cesare Falzoni e
Morandi Filippo.
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